Lessico famigliare. La Martella. 

26-30 LUGLIO

Laboratorio di progettazione grafica e tipografia

ISCRIZIONI ENTRO lunedì 24

inviare mail a matera@ilvagabondo.org

con Mauro Bubbico, nato a Montescaglioso (Matera), dove vive e lavora dal 1986 come grafico. Si è diplomato al corso di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove ha lavorato come grafico progettista free-lance e illustratore presso agenzie e studi grafici. In seguito ha collaborato a Matera con Mario Cresci. Dal 1999 al 2006 è stato consigliere Aiap. È stato docente del Laboratorio di progettazione grafica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e dal 2007 è docente all’Isia di Urbino, dove insegna Progettazione grafica alla Specialistica in Grafica dei sistemi per l’editoria e Tipografia alla Specialistica in Illustrazione. Tra i campi di intervento privilegia il design finalizzato all’educazione ambientale e sociale. Nel corso degli anni i suoi interessi, le ricerche sui luoghi e suoi abitanti lo hanno portato alla definizione di un linguaggio grafico efficace e contemporaneo, adatto a raccontarli e a valorizzarli per favorirne lo sviluppo umano, economico e culturale.

Il borgo rurale della Martella sorto degli anni cinquanta (1952-1954) a 7 km da Matera, progettato da un gruppo di intellettuali e architetti, fu un inedito esempio di pianificazione urbanistica nell’Italia di allora in cui spesso gli urbanisti ignoravano l’esistenza della sociologia. La Martella fu il primo intervento coordinato di più enti, la prima iniziativa edilizia del dopoguerra che affrontò il problema della casa insieme a quello del lavoro e dell’educazione sociale. Rifiutando un metodo di lavoro basato sull’astrazione, “gli urbanisti non pensarono di realizzare il loro sogno di città ideale e di fronte al problema di dover costruire un organismo che ospitasse una parte dei contadini sfollati dai Sassi di Matera, hanno cominciato il loro lavoro dallo studio dei limiti reali di questo problema. Prima di raccogliere dati, sono entrati in contatto sensibile, diretto, con la città, con i Sassi, con i contadini per i quali avrebbero dovuto costruire.” (Giancarlo De Carlo).

Modello della Martella furono quei vicoli scoscesi dei Sassi, quel “disordine inumano … come l’intrico di una vegetazione selvaggia, si rivela” agli studiosi “un ordine umanissimo” che si riflette nella vita dei Sassi organizzata secondo “una struttura di legami primari, socialmente e topograficamente individuati e circoscritti, che la suddividono in tante unità di vicinato, esattamente come un tessuto organico è diviso e al tempo stesso costruito in cellule. […] a chi la voglia conoscere onestamente questa schiva città scopre poco a poco il suo volto umano; e quello ch’era sembrato un disordine inetto, un disfatto abbandono, si manifesta come un altro ordine, un ordine diverso dal nostro e tuttavia civile.” (Federico Gorio)

Questi sono solo dei brevi estratti da due articoli che Casabella (n. 200 febbraio-marzo 1954) dedicò al “Villaggio della Martella” che ben descrivono l’idea e lo spirito corale che animarono la costruzione del borgo. A distanza di più di mezzo secolo come stanno le cose? È quello che cercheremo di capire per raccontarlo con gli strumenti della comunicazione visiva.

 

Cos’è un laboratorio di ricerca e racconto di un quartiere

È un laboratorio interdisciplinare con taglio progettuale basato sulla interazione tra ricerca sul campo e pratica progettuale nonché sulla competenza di un professionista della comunicazione che guida il laboratorio e specialisti di ambiti specifici che lo supportano.

Cosa offre il laboratorio

Il laboratorio ha come tema principale la progettazione di interventi di design della comunicazione riguardanti la storia del quartiere La Martella e delle persone che lo abitano. Il progetto è finalizzato: alla documentazione sul campo, all’analisi dei dati, alla realizzazione di interventi di comunicazione, alla sperimentazione di nuove tecniche di racconto con il supporto di esperti, alla verifica dell’efficacia dei prototipi.

Idea di base del laboratorio

Il workshop è pensato come un laboratorio di sperimentazione didattica in cui i partecipanti con le proprie specifiche competenze, capacità manuali e sensibilità sono chiamati a svolgere il ruolo di analisti–redattori–narratori con riguardo specifico al tema proposto: il progetto d’identità del quartiere de La Martella, coniugando analisi, ricerca dei dati, catalogazione, redazione, progetto, restituzione e messa a sistema. Tutto questo in un contesto e in un luogo concreto e reale e in un breve tempo, con il coinvolgimento diretto degli abitanti, degli amministratori locali e del volontariato che opera nel quartiere. Si tratta di organizzare la promozione del quartiere operando su un caso concreto, su una realtà marginale, poco indagata e mai raccontata con gli strumenti della grafica. Si presuppone che il design, se praticato all’interno di realtà sociali moderne ma ancora collegate a valori della tradizione possa esprimere qualità formali peculiari in termini di recupero e mantenimento di una identità distinta nei suoi riferimenti ideali rispetto all’omologazione delle identità generalizzate e al processo di consumo turistico delle città come quello di Matera attualmente in atto.

Programma

26 luglio – 16.00-20.00

27 luglio – 16.00-20.00

28 luglio – 10.00-13.00 e 16.00-20.00

29 luglio – 10.00-18.00 (pausa pranzo tutti insieme per continuare a cercare e creare)

30 luglio – 10.00-18.00 (pausa pranzo tutti insieme per continuare a cercare e creare)

A chi è rivolto il laboratorio

A studenti di design, di fotografia, di illustrazione e di architettura interessati al design della comunicazione legata al territorio.

Progetto finale

A seguito della factory gli interessati potranno lavorare alla realizzazione di due output – piccole pubblicazioni e una serie di poster per una eventuale mostra – che prevederà anche visite ad aziende tipografiche e litografiche locali.

Quota di partecipazione – € 100

Info e iscrizioni – matera@ilvagabondo.org | 320.6899346 (call, sms, whatsapp – lun-ven dalle 11.00 alle 13.00)

 

 

Il Laboratorio rientra nel progetto L’arte del narrare paesaggi ed è sostenuto da